pag. 18

All'improvviso ritrovare le proprie radici per caso sfogliando un album di vecchie fotografie...

 

3 Novembre 1952

 

  ...e ricercare dentro di me il sottile ricordo di quel giorno senza riuscire a trovarlo.

 


"Ringrazio Rinaldo che, dopo 40 anni, mi ha ritrovato e mi ha fornito questa vecchia istantanea scattata credo nel 1966."

 

 

Chi è quel bimbo, dov'è ora, quali sono i suoi sogni, quali erano le sue paure e quali di quelle sono rimaste ora.

 

Devo accettare che quel bimbo non esiste più. Così la distanza che sento da lui diventa la realtà della mia rinascita.

 

Ciao "Franco", ovunque tu sia, ti voglio bene.

 

Imparare dal vento

 

Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire.

Un aereo passa veloce e io mi fermo a pensare a tutti quelli che partono, scappano o sono sospesi per giorni, mesi, anni in cui ti senti come uno che si è perso tra obbiettivi ogni volta più grandi.

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede perché fingo che va sempre tutto bene ma non lo penso in fondo.

Torneremo ad avere più tempo, e a camminare per le strade che abbiamo scelto, che a volte fanno male, per avere la pazienza delle onde di andare e venire, e non riesci a capire .

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede anche se il vento porta tutto via con se, vivendo e ricominciare a fluire
 

(Tiromancino 2004)
 

Finché il "me" sopravviverà in qualunque forma, sottile o grossolana, ci sarà sempre violenza.

(Jiddu Krishnamurti, Al di là della violenza  1974)

 

Così come voglio bene anche a te Francesco.

 

6 Febbraio 1995

 

Le Nuvole

Vanno
vengono
ogni tanto si fermano
e quando si fermano
sono nere come il corvo
sembra che ti guardano con malocchio

Certe volte sono bianche
e corrono
e prendono la forma dell’airone
o della pecora
o di qualche altra bestia
ma questo lo vedono meglio i bambini
che giocano a corrergli dietro per tanti metri

Certe volte ti avvisano con rumore
prima di arrivare
e la terra si trema
e gli animali si stanno zitti
certe volte ti avvisano con rumore

Vanno
vengono
ritornano
e magari si fermano tanti giorni
che non vedi più il sole e le stelle
e ti sembra di non conoscere più
il posto dove stai

Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

(Fabrizio De Andrè 1990)