MOTOPOLITIK
La
moto pagata in contanti, con tanto di garanzia secolare, la gratitudine
del venditore, quasi tu fossi l'unico cliente della marca, il profumo
delle plastiche nuove,:
La
moto usata trovata su internet o su Secondamano, che prima di acquistarla
la controlli con meticolosità ginecologica, da vero esperto, trattata, a
detta del proprietario, con cura "maniacale". Poi ti accorgi dopo pochi
chilometri che i pistoni scampanano, le marce escono, la frizione slitta,
l'alternatore non carica....insomma hai preso una terribile ciulata,:
Il
multanova, che, invisibile, subdolamente immortala il momento in cui hai
superato la barriera del suono, e sa tutto di te: velocità,
indirizzo, malattie sofferte nell'età evolutiva, numero di otturazioni
presenti in bocca e l'indirizzo dell'ultima amante del tuo dentista,
felicemente sposato,:
La
pattuglia della benemerita che, appostata dopo la curva, ti ferma, ti
saluta con la mano a lato della visiera, ti chiede patente e libretto e li
sfoglia a cinque passi da te con la calma di un era geologica. E tu che
mentalmente ordini secondo gravità le cinque infrazioni che in quel
momento stavi commettendo, e prepari per ciascuna di esse una
giustificazione pateticamente idiota. Poi ti restituiscono tutto e
contemporaneamente al "può andare" ti risalutano allo stesso modo. Per
gratitudine li baceresti, ma ti limiti ad un grazie. Riparti, facendo i
cambi di marcia a cinquecento giri motore,
La
Milano-Bologna dove, con qualsiasi velocità tu la percorra,
ineluttabilmente ti assale una tale depressione da dubitare sul senso
dell'esistenza. (l'ha vissuta anche il capitano Kirk dell'Enterprise, pur
viaggiando alla velocità di curvatura. Non so quanto cazzo fosse ma credo
oltre i centotrenta),:
La
Serravalle e le sue curve ed i suoi limiti di velocità, sessanta per le
più strette, ottanta per quelle più ampie. Ho una formula matematica per
garantire il divertimento: Vd=Vi+1/2Vi, cioè: Velocità di
divertimento=velocità indicata aumentata di un mezzo della stessa. Si può
fare anche di meglio, se hai manico, ma attento alle pozzanghere di
adrenalina lasciate in curva da altri,:
Il
pieno di benzina, rassicurante operazione che ti consente di guidare
rilassato e goderti la strada,:
La
riserva, che ti fulmina all'improvviso sul più bello dell'estasi. Il
motore perde colpi, rallenta, sta grippando?, Ma no!, manca benzina! Ed
allora rapido a girare l'altro rubinetto sotto il serbatoio. Il motore
riprende subito vita e canta la sua gratitudine. Ma è domenica, quasi
tutti i distributori sono chiusi, solo qualche self service, se hai culo,
e la casa è ancora lontana, maledettamente lontana,:
Il
sole, luminoso, caldo; ti garantisce tutta la visibilità necessaria per
osare; l'aderenza dell'asfalto è perfetta,:
La
pioggia. Eri uscito con poca roba addosso, d'altra parte le previsioni ti
garantivano stabilità e bel tempo fino alle prossime elezioni, la
pressione atmosferica era tale da schiacciarti al suolo. Poi i nuvoloni,
poi una strana ed improvvisa nebbia la, in fondo al rettilineo, che cazzo
sarà? Ci finisci dentro senza ancora una risposta. Ti si blocca il fiato,
come un tuffo nel mare d'inverno,:
Il
dosatore automatico della miscela. Letti separati: da una parte la benzina
dall'altra l'olio, di superultrasintesi: anti depositi, anti grippaggi,
anti usura, anti patico. Il coito avviene in virtù di precise regole
matematiche codificate da un computer,:
La
miscela preparata in casa col misurino. L'olio preso all'Esselunga. Ma
cosa vuol dire cinque per cento? cento parti di benzina e cinque di olio?
oppure novantacinque di benzina che con i cinque di olio fanno cento?
Mah1. E chi se ne frega, tanto il motore funziona lo stesso!,:
Il
multitester applicato alla centralina elettronica (solo per stazioni di
servizio). Uno spinotto e sai tutto del tuo motore, anche le bestemmie che
ha tirato quando lo hai costretto ad un fuorigiri da infarto per
dimostrare di che pasta sei fatto allo scattare del verde,:
La
prova se arriva la scintilla alla candela, appoggiando il filetto ad una
aletta del cilindro. La pipetta crepata od il filo spelato ti garantiscono
fantastici viaggi all'interno della tua coscienza come solo la scalata
degli elettroni che risalgono con gli artigli le terminazioni nervose
della tua mano ti può offrire,:
Il
variatore automatico di velocità. Niente frizione, niente leva del cambio.
Giri la manopola e via alla velocità che vuoi, devi solo pensare a curvare
e frenare,:
Il
cambio, con quelle laceranti sfollate. Ti guardi in giro, vergognoso, per
contare le moltitudini che si sono girate verso di te per rimarcare e
ridere della tua imperizia. La molla del selettore: quando si rompeva, non
c'era scampo, dovevi aprire il tutto il motore. Sulle moto vecchie era una
sadica pratica dei progettisti per prendersi gioco della presunzione
meccanica di molti, vecchi, motociclisti. Chi non era all'altezza o non
aveva i soldi per il meccanico, per riportare la pedivella al giusto
posto, la legava con un pezzo di camera d'aria, ricavandone un flaccido ma
decoroso ritorno,: per concludere: Il progresso che rende la vita più facile è certamente rock, ma altrettanto rock è ricordarsi che esiste un mondo parallelo, magari più duro, ma forse più poetico. Questa è politik!
Rinaldo |