COSA SI
DICONO LE MOTO Sei sveglio? Sei sveglioo? ......adesso si, cazzo! scusa, ma sono nervosa Perchè? Siamo già in troppi qua dentro, e adesso Rinaldo ci ha portato un'altra Sertum! Guardala li, sul ponte, come si gongola, anche lei col vestito nero, come il mio, si crede bella, lei! vuol fare l'inglese con quel suo nome, ma è nata in viale Certosa, lo sanno tutti. Mica gelosa eh? Ma dai, io, sono inglese davvero! Beh cosa vuol dire, tieni il distacco? Quanto sei scemo! E poi questa notte mi sento malinconica, piena di ricordi e di rimpianti, mi sento vecchia Sarà la menopausa Come al solito non capisci niente; mi manca la strada, l'aria, un sedere sulla mia sella, invece sempre chiusa qua dentro a fare la bella statuina! Voglio tornare a viaggiare! Dai che bello, ci portate anche me,.... il vostro Mosquitino? Tu taci che sei ancora piccolo!, dovresti dormire già da un pezzo e non stare ad ascoltare i discorsi dei grandi! domani hai scuola! Uffa! Siamo insieme da anni ma non ci siamo mai raccontati niente della nostra vita, e avremmo tutto il tempo per farlo. Ma lo sai che sono nata a Birmingham? E allora? Sei il solito rustico brianzolo tutto realismo e niente sentimenti Sono nata sotto i bombardamenti nazisti. Per colpa loro ho dovuto andare in guerra! Mi hanno tolto il bel vestito che avevo, addosso una divisa kaki e via in Sicilia, in luglio!....un caldo!. E poi polvere, fumo spari, urla; un inferno. Impiegai due anni per risalire tutta l'Italia. Campagne devastate, città distrutte, e dappertutto povera gente lacera, affamata. I bambini, poi, che pena!. Meno male che poi tutto si è concluso. Furono giorni di festa nei quali sembrava che il mondo avesse ripreso a girare per il verso giusto. La festa per me si concluse bruscamente quando mi dissero che non sarei mai più tornata a casa. All'inizio ci patii tanto ma poi, poco alla volta cominciai ad apprezzare l'Italia e gli italiani. Mi rivestirono alla buona con abiti civili e mi fecero lavorare, Tanto. Fui comunque sempre trattata con rispetto e ammirazione in virtù della mia origine albionica. Solo che gli anni passarono e con loro anche il mio fascino. Finii dimenticata sotto una tettoia, all'aperto. Mani pietose poi, ............ Zitta!, sento movimenti sulle scale: se vengono a sapere che anche le moto parlano vien fuori un bel guaio. Ma no, è solo il gatto: Lui non può parlare. Figurati che colpo sarebbe per Rinaldo se il gatto gli rivolgesse la parola. Come ti dicevo, mani pietose mi raccolsero, ed ora eccomi qua, più bella che mai. Ma sono lo stesso infelice, chiusa in questo museo, mi manca l'aria, il vento! Cazzo, sempre a lamentarti: hai tutto: sei al caldo, pulita, riverita, ammirata. Ma quante altre moto possono vantare un simile trattamento. Anch'io comunque non ho avuto la vita tanto facile! Sono nato qui vicino a Mandello, sul lago. Ma io quel lago non sono mai riuscito a vederlo. Subito dentro una cassa di legno e via: e sai dove? indovina. Non saprei Addirittura in Belgio a Liegi. Per fortuna mi comperò un italiano, un minatore friulano che lavorava vicino a Marcinelle, quella dell'esplosione del grisou. Era un brav'uomo che con le sue mani e la sua testa si era messo da parte un gruzzoletto e voleva togliersi una soddisfazione. Costavo caro, io allora. Mi trattava con cura e non mancava mai quando avevo qualche problema. Ogni tanto si partiva per il Friuli, lui, col figlio e la moglie. Un bel peso! Ma con questo fisico potevo fare anche ben altro! Il solito bullo! Dopo tanti anni ritornammo tutti in Italia, per sempre. Ero felice: quel clima tetro e umido, quelle strade di pavé che la pioggia rendeva infide, mi erano divenute insopportabili. In Italia feci la vita da signore. Ti puoi immaginare: un paesino di contadini dove il mezzo più comune era il bue ed il più veloce il trattore,ci facevo una gran bella figura. Il solito presuntuoso! Invecchiammo assieme io ed Ottavio. Ottavio era il suo nome, perché l'ottavo di chissà quanti figli. Uscivamo ormai poco. Anch'io mi rendevo conto di essere ormai un po' troppo impegnativo per lui. Un giorno mi prese da parte e mi disse che voleva vendermi. C'era un bravo ragazzo, figlio di un suo amico, che mi moriva dietro e mi avrebbe trattato con ogni cura. Però quando lasciai il Friuli qualche lacrima la versai, di nascosto perché Ottavio non si accorgesse. Ho anch'io un cuore checché tu ne opini! Ci credo poco! Beh, ora si è fatto davvero tardi, proviamo a dormire, buonanotte Buonanotte.
Caro Francesco, quanto è successo quella notte è proprio la verità: le moto parlano!............Me lo ha detto il gatto!
Rinaldo |